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croque

Il fonosimbolismo francese croque definisce il morso fragoroso sul tramezzino e il paio di fettine di pane ripieno e non tostato. Il caffe storico Mulassano di piazza Castello a Torino è stato scelto (1926) per proporre l’idea di due coniugi (Angela Demichelis e Onorino Nebiolo) rimpatriati dall’America e muniti di macchina tostapane: il pane tostato e farcito oppure la specialità senza tostatura abbinate all’aperitivo. Il vocabolo tramezzino è la versione italiana dalla parola inglese sandwich suggerita dal poeta Gabriele D’Annunzio: la voce diminutiva di tramezzo definisce il periodo steso dalla colazione al pranzo idoneo per degustare lo spuntino torinese. La farcitura aggiunge l’identità alla delizia: uova (croque Madame), prosciutto più formaggio e besciamella (croque Monsieur), pomodoro (croque Provençal), salmone affumicato (croque Norvegien). L’estro suggerisce di creare il croque Marengo imbottito di trionfo napoleonico.

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