“Il ritratto di Paolina Borghese come Venere vincitrice” è la creatura di Antonio Canova scolpita per soddisfare il principe Camillo Borghese (il nobiluomo romano è riuscito, così, a riservare il dono di nozze alla moglie) e ottenere il bottino di seimila scudi. La principessa ingentilita dalla cute eburnea stretta sulla silhouette muliebre è immortale sulla statua di marmo bianco semistesa sull’agrippina. La mano sinistra regge la mela per evocare il giudizio di Paride e la vittoria di Afrodite. Il capolavoro unisce l’erotismo (il busto nudo) e il pudore (l’inguine velato). L’ingranaggio costruito per ruotare la statua acuisce il gioco di luci e ombre.