Il borgo di Bassignana posato quasi alla confluenza di Tanaro e Po è stato sconvolto dalle scaramucce di soldati austro-sardi vittoriosi sulle truppe franco-spagnole (27 settembre 1745) e poi (12 maggio 1799) dal trionfo francese sull’avversario asburgico. Il sito strategico è stato scelto dal Generale russo Andrei Grigoryevich Rosenberg e dall’arciduca Konstantin Pavlovic Romanov (il figlio dello Zar) per guadare il fiume Po e inserire la testa di ponte sul comprensorio di Valenza per colpire la prima linea (12mila uomini) idonea alla ritirata di soldati sconfitti ai fiumi Adige, Mincio, Adda dall’unione (Austria, Inghilterra, Russia) antifrancese risorta. Il contingente russo (7mila unità) riuscì a invadere Pecetto e a svilire la brigata francese Quesnel poi salvata dalle truppe pilotate dal Generale Gardanne. Lo scontro brutale cuciva la debacle, 800 vittime e 800 prigionieri sul dorso all’esercito austro-russo.