La convivenza di cento monaci al convento domenicano di Santa Croce a Bosco è fluita sull’area attigua già costellata dalla catena di poderi (Camilla, Torre, San Michele, Polastra, Ca’ Bianca, Conta, Macaria) e masserie (Osteria, Donna). La sostenibilità economica e ambientale è stata proiettata sull’urbanistica dall’imprenditorialità di Papa Pio V: la rete di canali irrigui tracciata per soddisfare la comunità religiosa è stata proficua per favorire l’agricoltura e produrre le vivande di origine animale.