La leadership di monaci (benedettini, cistercensi) e cavalieri (templari, di San Giovanni) è stata efficace per offrire l’ospitalità ai pellegrini rifugiati all’ospedale allestito ai monasteri diffusi sulla rete di sentieri stesa dalla Liguria costiera alla valle padana e familiare altresì ai partigiani all’ultima guerra mondiale. Il dominio episcopale sull’abbazia San Quintino a Spigno Monferrato è resistito dall’ouverture (4 maggio 991) alla Prima campagna militare di Napoleone in Italia. Il monastero è stato preteso dal marchese cattolico Anselmo figliolo di Aleramo cioè il capostipite alla dinastia omonima e dalla moglie contessa Gisla.