L’esodo di cittadini moscoviti precede il fuoco appiccato a Mosca per neutralizzare l‘invasione (14 settembre 1812) incruenta e breve riuscita alla Grande Armée. L‘incendio di cinque giorni alla città costellata di strutture di legno è stato esteso al Cremlino per costringere Napoleone a fuggire dalla residenza di Zar Alessandro I. La smobilitazione è stata infernale per le truppe napoleoniche ristrette di 500mila unità dalla carestia, dal gelo invernale, dalla milizia russa.