Fu un grande studioso e profondo conoscitore delle lingue orientali, amico di Alfieri e della contessa D’Albany. Insegnò all’Università di Torino ma, nel 1814, fu costretto ad abbandonare l’insegnamento perché sospettato di avere nutrito simpatie per il regime napoleonico anche se, nei confronti di Napoleone, si mostrò sempre cauto.